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Le origini dei Tarocchi si perdono nella leggenda… infinite sono le origini che gli si attribuiscono.
Diversi sono i filoni di pensiero: per alcuni studiosi gli zingari, che nel Medioevo sarebbero stati i soli detentori della cartomanzia, li avrebbero portati in Europa dall’Egitto; per altri li avrebbero portati in Europa i Crociati, in particolar modo i Templari, da Istraele; altri ancora collocano la loro nascita in India o in Cina.
Ciò che la storia afferma con sicurezza è che i primi documenti che si riferiscono ai Tarocchi risalgono al tardo Medioevo, quando i potenti iniziarono ad interessarsi a questo gioco ed incominciarono ad essere emesse le prime proibizioni al popolo dei giochi d’azzardo con le carte. Tuttavia, non è chiaro se sin dall’inizio si utilizzassero mazzi completi di 78 carte o solo in un secondo tempo fossero messi insieme i 22 Arcani Maggiori e i 56 Arcani Minori.
La maggior parte degli studiosi considera i 22 Arcani una creazione italiana, mentre i 56 Arcani Minori sembrano derivare da mazzi arabi importati in Europa nel Medioevo; la fusione dei due separati mazzi probabilmente risale alla seconda metà del XIV secolo.
Con l’aiuto di strumenti quali l’incisione su stampi di legno o di rame, i giochi di carte si diffusero molto rapidamente. Già nel XVI secolo un gioco di Tarocchi modificato, conosciuto con il nome “Tarocco di Marsiglia” divenne molto popolare.
Ancora oggi in alcune zone europee il Tarocco viene usato per giocare.
Solo nel XVIII sec. i Tarocchi vengono considerati dal punto di vista esoterico, quando Court de Gobelin, appartenente alla massoneria, nell’ottavo volume della sua enciclopedia “Mondo primitivo” (1781) afferma che l’origine dei Tarocchi è egiziana: i Tarocchi sarebbero geroglifici appartenenti al libro di Toth. Il dio Toth era considerato dagli Egizi uno dei primi re egiziani e l’inventore del sistema di scrittura a geroglifici. Dall’Egitto i Tarocchi si sarebbero diffusi in Europa grazie ai Gitani. Court de Gobelin pubblica anche una copia dei Tarocchi di Marsiglia a cui elimina un’infinità di dettagli, inoltre li modifica aggiungendo uno zero al Matto, aggiungendo una gamba al tavolo del Bagatto, battezzando l’Arcano XIII senza nome La Morte, disegnando l’Appeso in piedi, pretendendo così di correggere gli errori dell’originale.


 
Nel 1793 un indovino di moda, il parrucchiere Aliette, sotto lo pseudonimo di Eteilla, revisiona ulteriormente il mazzo tradizionale aggiungendo carte e alterando arbitrariamente gli Arcani fondamentali, creando un Tarocco fantasioso che mette in relazione con l’astrologia e la Cabala. Successivamente, Eliphas Levi (1816-1875) disegna un’ ulteriore versione esoterica del Tarocco di Marsiglia, associa i 22 Arcani Maggiori alle lettere dell’alfabeto ebraico e rinnega i 56 Arcani Minori; Gerard Encausse (1865-1917), sotto lo pseudonimo di Papus, crea un Tarocco i cui personaggi si presentano in vesti egiziane.
Da allora vengono scritti migliaia di libri in cui diversi autori affermano di avere scoperto la vera origine dei Tarocchi. La parola Tarocco sarebbe egiziana (TAR: cammino; RO, ROS, ROB: reale), ebrea (TORA: legge), latina (ROTA: ruota; ORAT: parla), sanscrita (TAT: il tutto; TAR- O: stella fissa) ecc. Diversi gruppi etnici e religiosi e diverse società segrete ne rivendicano la paternità.

 

Si creano diversi mazzi per uso divinatorio e alle illustrazioni classiche si affiancano simbologie legate al mondo esoterico. Ogni nuovo mazzo di Tarocchi che viene creato racchiude la soggettività del suo autore e la sua visione del mondo e la struttura originale del Tarocco viene modificata dai diversi occultisti.
Arthur Edward Waite (1857-1942) per far combaciare i 22 Arcani Maggiori con le 22 vie dell’Albero della Vita che uniscono le dieci Sephirot scambia il numero VIII della Giustizia con il numero XI della Forza e traforma L’Innamorato negli Amanti.
Aleister Crowley (1875-1947), occultista appartenente all’Ordo Templi Orientis, cambia i nomi, i disegni e l’ordine delle carte: la Giustizia diventa il Giudizio, la Temperanza diventa l’Arte, il Giudizio diventa Eone.
Quando si osservano le carte dei Tarocchi nel loro complesso simbolismo ci si accorge che gli archetipi raffigurati sono universali. Ad esempio la Ruota (Arcano X) è presente nelle mitologie e cosmogonie di tutti i popoli (mondo greco, egiziano, azteco, cinese ecc.). Tuttavia è indubbio che nei 22 Arcani sono ravvisabili i simboli del Cristianesimo esoterico, si pensi solo all’Arcano XX il Giudizio. Quindi, se l’ispirazione simbolica è universale, i Tarocchi sono il risultato di una rielaborazione medioevale occidentale. Ma oltre a simboli cristiani si possono individuare anche simboli ebraici e musulmani. Si può quindi ipotizzare che un gruppo di saggi appartenente a tutte e tre le credenze abbia concordato di depositare le conoscenze esoteriche dell’antichità in un mazzo di carte, celandole sotto l’aspetto innocente di un gioco che, in quanto tale, era destinato ad una larga diffusione tra il popolo. In tal modo veniva garantita sia la segretezza che la continuità di tale conoscenza.

 

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